La missione di questo momento è imparare a lavorare in modo analitico, sistematico e rigoroso sulle sensazioni. È il sentiero per sciogliere quel velo d'insoddisfazione - strato dopo strato - che a volte o sovente, tanto o poco, al mattino o alla sera, ci avvolge.
Tenendo ben presente che ci sono due tipi di sofferenza: quella che ripetiamo continuamente, ancora e ancora, e quella che abbiamo quando smettiamo di correre. La seconda può condurti alla liberazione.
Se no, la felicità - di cui tutti parlano - cos'altro è esattamente? Forse della serenità, della pace interiore o del Nirvana te ne importerà poco o nulla. Ma di qualche pezzo di felicità in più, quella autentica, costante e imperturbabile - però, forse si. Per stare bene. Per stare meglio.
Inizia dal necessario, passa al possibile e ti ritroverai ad aver fatto l'impossibile.
E come sta scritto:
"Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia e tutto il resto vi sarà dato in aggiunta."
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